CremonaJazz 2017

CremonaJazz 2017

Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio

martedì 25 aprile – ore 21

Jaques Morelenbaum violoncello
Lula Galvão chitarra acustica
Rafael Barata batteria

Il Direttore artistico Gianni Azzali ha voluto affidare alla sensualità del violoncello di Jaques Morelenbaum, che accarezza le melodie di Jobim con l’ausilio della saudade delle sei corde di Lula Galvão conle percussioni di Rafael Barata, l’apertura, martedì 25 aprile, all’Auditorium Giovanni Arvedi al Museo del Violino, della terza edizione di CremonaJazz. Alle 21, il Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio.

Il concerto cremonese richiama, nei contenuti, l’omonimo album del 2014, il primo di Morelenbaum a comparire con il suo nome. In esso, il grande musicista si esibisce alla testa del Cello Samba Trio, la medesima formazione che ammireremo a Cremona. Nei dodici brani dell’album il violoncellista omaggia quasi tutti i maestri con i quali ha collaborato, daAntonio Carlos Jobim a Gilberto Gil, da Caetano Veloso a Joao Donato, ma anche quelli che hanno fatto parte della sua formazione musicale, come Joao Gilberto e Jacob do Bandolim, con l’appendice di quattro composizioni inedite, due delle quali firmate dallo stesso Morelenbaum. Bellissime le parole con cui Veloso commenta il lavoro dell’amico–musicista: “Il violoncello di Jaques Morelenbaum; suono miracoloso che ha accompagnato tutte le mie emissioni vocali, le mie ispirazioni compositive, la mia idealizzazione di struttura del suono. Adesso, finalmente, abbiamo un disco in cui questa densa realtà umana e musicale – che abbiamo avuto il privilegio di vedere sviluppata passo dopo passo – si mostra pura”.

La musica e la Saudade richiamata dal titolo del concerto, appartengono al Dna di Jaques Morelenbaum, che è uno dei più importanti musicisti brasiliani contemporanei ed è“figlio d’arte”. Lui è cresciuto con la musica.Suo padre è stato un celebre direttore d’orchestra, sua madre docente di pianoforte. Il fratello Eduardo è arrangiatore e direttore d’orchestra e Lucia, la sorella, è clarinettista della Brazilian Symphony Orchestra. Dopo gli studi classici e l’esperienza professionale nel gruppo A Barca do Sol, entra a far parte della Nova Banda, gruppo che ha accompagnato Antonio Carlo Jobim dal 1984 al1994, di cui era cantante Paula Martins, diventata poi sua moglie, ovvero Paula Morelenbaum. Halavorato da settembre 1993 a gennaio 1994 all’ultimo album di Tom Jobim, Antonio Brasileiro, vincitore di un Grammy, ma pubblicato solo l’11 dicembre 1994, tre giorni dopola sua morte. Nel 1995 forma con la moglie Paul e i due figli di Jobim, Daniel e Paulo, il Quarteto Jobim Morelenbaum, con cui ha registrato un album che ha per titolo il nome del gruppo. Da metà degli anni ’90ha lavorato come strumentista e da arrangiatore per artisti del calibro di Gal Costa e Ivan Lins, Marisa Monte e Carlinhos Brown, Chico Barque e Milton Nascimento, ma soprattutto ha affiancato il suo nome a quello di un altro maestro della musica popolare brasiliana, Caetano Veloso, co–firmando alcuni dei suoi migliori lavori discografici di sempre, da Circulado a Fina Estampa, da Prenda Minha Livro. Memorabile la sua partecipazione nel 2002, accanto a Caetano con il brano Cucurucucu Paloma, al film di Pedro Almodovar Parla con Lei. Ha composto e prodotto, con Antonio Pinto, la colonna sonora di Central do Brazil, di Walter Salles, in lizza per l’Oscar come miglior film straniero nel 1999. Fra il200 e il 2010 ha portato in giro per il mondo con Gilberto Gil il progetto String Concert, ma sono altrettanto importanti le sue collaborazioni internazionali, che l’hanno visto impegnato sia come violoncellista che come arrangiatore a fianco, tra gli altri, di Dulce Pontes e David Byrne, Cesaria Evora e Ryuichi Sakamoto, Sting e Omar Sosa. Nel 2014, l’uscita “Saudade do Futuro – Futuro da Saudade”cui è ispirato il concerto cremonese.

Javier Girotto Aires Tango with Ralph Towner “Duende”

domenica 7 maggio – ore 21

Javier Girotto sax soprano e baritono, flauti andini
Ralph Towner chitarra
Alessandro Gwis pianoforte
Marco Siniscalco basso
Michele Rabbia percussioni

Una serata dall’intenso Sabor Argentino all’Auditorium Arvedi del Museo del Violino. Domenica 7 maggio alle 21, per questo secondo, grande appuntamento di CremonaJazz, Gianni Azzali ha chiamato ad esibirsi Javier Girotto (sax soprano, baritono e flauti andini) con i suoi emozionanti Aires Tango, ai quali si aggiunge in alcune parti lo storico chitarrista degli Oregon Ralph Towner nel progetto Duende (Cd uscito recentemente per la Cam Jazz). Si potrà ascoltare il saxofonista di Cordoba nell’intimità del duo con Ralph Towner e nella tradizionale formazione degli Aires Tango in cui Girotto è affiancato da Alessandro Gwis (pianoforte), Marco Siniscalco (basso), Michele Rabbia (percussioni). Spettacolo ed emozione sono assicurati, grazie anche ai brani nei quali Ralph Towner si unirà agli Aires per un concerto indimenticabile.

“Aires Tango” nasce nel ‘94 da un’idea di Javier Girotto, sassofonista e compositore argentino che, ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del Jazz, crea un terreno musicale nuovo. Facendo esplicito riferimento alla musica del grande Astor Piazzolla, Girotto con “Aires Tango”approda a un repertorio di musica originale in progressiva evoluzione, sia per la natura improvvisativa di stile jazzistico, sia per il continuo ricambio del materiale musicale.

Recentemente alla formazione classica si è affiancato Ralph Towner, storico componente degli Oregon. Insieme hanno registrato “Duende”,album di successo per il quale il grande chitarrista americano ha firmato la metà dei brani e regalato agli Aires Tango nuove sfumature sonore, in un intreccio estremamente affascinante, che va dal duo con Girotto al quintetto con tutto l’ ensemble, che il pubblico di CremonaJazz potrà apprezzare nella seconda serata del Festival, all’ Auditorium Arvedi. In programma un susseguirsi di brani, alcuni scritti da Towner e altri da Girotto, in uno spettacolo che evidenzia le diversità, ma anche i tanti punti di contatto tra gli stili del musicista dello stato di Washington e del quartetto italo-argentino.

Si apre con la title track, opera del chitarrista. L’ arpeggio iniziale di Towner è sottolineato dalle percussioni di Michele Rabbia e via via entrano in scena gli altri Aires. “Racconti in fuga”è introdotta dal pianoforte di Alessandro Gwis, protagonista di un magnifico solo sul finire del brano. In“Origini”, il fruscio di un grammofono lascia spazio al bellissimo tema introdotto dal pianoforte e dal sax, per poi lasciare spazio al solo di Marco Siniscalco al basso elettrico, un vero virtuoso. Ralph Towner si confronta con la tradizione musicale italiana, campana in particolare, dando vita a un’ originale “Tammurriata”, in cui la sua chitarra classica si intreccia a meraviglia con il piano di Gwis. L’ ascolto scorre piacevole, come sempre capita quando ci s’ imbatte nelle melodie ricche e suadenti di Girotto. La presenza di Towner, nei brani da lui firmati, si fonde perfettamente con l’ amalgama sonoro degli Aires Tango. Ne sono ulteriori ottimi esempi “A Breath Away”e“Chiaroscuro”: in quest’ ultima, il chitarrista si lancia in un lungo solo, accompagnato e sottolineato con grande dolcezza dalla sezione ritmica del quartetto di Girotto. Non mancherà“Barrio Jardin”, brano malinconico e vagamente felliniano di grande suggestione e molti altri, anche inediti.

Kronos Quartet

domenica 21 maggio – ore 21

David Harrington violino
John Sherba violino
Hank Dutt viola
Sunny Yang violoncello

Languore contrapposto al ritmo incalzante e alle melodie spigolose dei violini. Una serata davvero speciale attende i fortunati spettatori del grande concerto del Kronos Quartet con David Harrington (violino), John Sherba (violino), Hank Dutt (viola), Sunny Yang (violoncello), protagonista della terza grande serata dell’edizione 2017 di CremonaJazz. Domenica 21 maggio alle 21, naturalmente all’Auditorium Giovanni Arvedi al Museo del Violino.

La scelta del Direttore artistico Gianni Azzali di portare a Cremona, in quel luogo perfetto che è l’ Auditorium Arvedi, il quartetto statunitense, è di quelle sicuramente vincenti. Per il livello degli esecutori, innanzitutto, caratteristica che l’ acustica dell’ Auditorium non potrà che far risaltare al meglio. Poi perché il Kronos Quartet indaga senza barriere tra e dento i più diversi stili musicali.

La formazione creata da David Harrington ha percorso molte vie. Certo quella della musica contemporanea e del Jazz, ma senza restarvi immobilizzata. Il loro è sempre stato un approccio profondo con la musica, ma informale e anticonvenzionale con i generi. Così il Kronos Quartet si è dedicato alla musica da film, al tango, al repertorio antico, ha fatto scalpore suonando Purple Haze di Jimi Hendrix, ha collaborato con Pat Metheny, la rock band messicana Café Tacuba, con i gitani Taraf de Haïdouks, i metallari Faith No More, il guru dell’ elettronica Bob Ostertag. Dal vivo hanno condiviso il palco con Astor Piazzolla, il Modern Jazz Quartet, Tom Waits, David Bowie, Paul McCartney, Björk…

Ma molti ricorderanno il loro magnifico “The beatitudes”ne“La Grande bellezza”di Paolo Sorrentino.Il Kronos Quartet si è, infatti, più volte cimentato anche con le colonne sonore cinematografi che, eseguendo, tra le altre, le soundtracks scritte da Philip Glass per “Mishima”(di Paul Schrader) e per la riedizione sonorizzata di“Dracula”(di Tod Browning) e quelle di due pellicole di Darren Aronofsky: “Requiem for a Dream”e “The Fountain –L’ albero della vita”.

Fondato a Seattle nel 1973, nel 1978il Kronos Quartet ha trasferito la sua base a San Francisco, inaugurando quello che è stato il suo organico storico e più duraturo, con David Harrington, John Sherba (violini), Hank Dutt (viola) e Joan Jeanrenaud (violoncello). Nel 1999 la Jeanrenaud ha lasciato il gruppo e, dopo alcune sostituzioni, oggi la violoncellista titolare è Sunny Yang.

I primi due dischi del Kronos misero subito bene in chiaro il loro approccio informale e anticonvenzionale alla musica contemporanea: in programma c’ erano brani di Thelonious Monk e Bill Evans, eseguite in compagnia di Ron Carter, Jim Hall, Eddie Gomez. Ma fu con il passaggio all’ etichetta Nonesuch che si definì il loro stile unico e personale, che portò presto il gruppo alla fama internazionale. Da quel momento il Kronos ha eseguito e inciso prevalentemente composizioni e arrangiamenti scritti ‘ su misura’ per il quartetto, legando il proprio nome a quello dei più importanti compositori statunitensi, particolarmente quelli minimalisti (John Adams, Steve Reich, Philip Glass, Terry Riley, Kevin Volans, George Crumb). Non meno significativa è la loro dedizione agli autori dell’ Europa orientale (Arvo Pärt, Henryk Górecki, Pēteris Vasks), delle cui pagine talvolta traboccanti di misticismo il Kronos è un infervorato interprete. Confermando l’ interesse per sonorità esotiche e “world” introdotte all’ interno dei canoni classici.

Quale sarà il programma che il Kronos ha pensato per CremonaJazz, non è dato saperlo. Dal cappello del loro sconfinato repertorio potrebbe uscire di tutto ma, come nelle migliori tradizioni jazz, la “scaletta” si decide all’ ultimo, in base agli umori del luogo, delle persone, perché si sa che la“scaletta”di un concerto è come un discorso, a volte preparato, a volte improvvisato, ma il più comunicativo possibile, sempre grazie alla musica.

Carla Bley Trio (feat. Andy Sheppard e Steve Swallow)

sabato 27 maggio – ore 21

Carla Bley pianoforte

Andy Sheppard sax soprano e tenore

Steve Swallow basso

È riservata a tre autentiche leggende del jazz la serata conclusiva della Stagione 2017 del CremonaJazz. Innanzitutto Carla Bley, la “titolare” del Trio, pianista e compositrice, che con gli splendidi ottantuno anni compiuti da pochi giorni e la sfilza, davvero infinita, di successi, è uno dei grandi personaggi del jazz mondiale. Ma non sono di minor peso i due altri componenti del Bley Trio: Andy Sheppard (sax soprano e tenore) e Steve Swallow (basso). Per i tre la critica si è spinta a parlare “di livello iperuranico” e tanto basti. L’appuntamento con il Carla Bley Trio è per il 27 maggio alle 21, naturalmente all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino.

A Cremona Carla Bley porterà soprattutto i brani della sua ultima fatica discografica, registrata in trio con Andy Sheppard e Steve Swallow e uscito pochi mesi fa per l’ ECM di Manfred Eicher: “Andando El Tiempo”. Appassionato, delicato, influenzato dalla musica colta: così la critica internazionale ha accolto il disco che si ascolterà nel ‘silenzio musicale’ dell’Auditorium Giovanni Arvedi.

Del cdfa parte anche Les Trois Lagons, suite composta da Carla inomaggio ad Henri Matisse.

“Il fondatore della ECM, Manfred Eicher –racconta Carla Bley – mi ha chiesto un disco che raccontasse una storia e io ho provato a farlo. Sin Fin, Potacion de Guayae Camino al Volver fotografano il recupero dalla dipendenza dalle droghe di un mio amico, afflitto da tossicodipendenza. È un cammino attraverso il dolore per raggiungere la speranza e la gioia. Ho usato il ritmo di un tango per evidenziare la caduta e la lotta. Naked Bridges/Diving Brides è stato il mio regalo di nozze per il matrimonio di Andy Sheppard, influenzato dalla poesia di Paul Haines e dalla musica di Mendelssohn”.

Nella stessa intervista, Carla Bley ricorda che aveva solo diciassette anni, e si chiamava ancora Carla Borg quando cominciò a lavorare al leggendario Birdland di New York come ‘cigarette girl’. “Era come una chiesa – ricorda. Più che ascoltare jazz si ‘pregava’. Andare lì era l’unico modo per conoscere chi suonava la musica che amavo. Mi ero trasferita dalla California, suonavo il pianoforte e non mi interessava per nulla la scuola. In uno dei primi giorni di lavoro conobbi Count Basie. Quando cominciò a suonare mi sentii felice davvero per la prima volta”.

Gli esordi da compositrice, invece, risalgono al1958 quando Paul Bley, il suo primo marito, incise O Plus One. Durante una lunghissima carriera di musicista ha collaborato con alcuni tra i grandi del jazz, ha composto l’opera Escalator Over The Hill che le ha dato la fama; ha guidato, in un mondo dominato da uomini, ogni tipo di formazione, dai trii alle big band.

Nella esibizione per CremonaJazz Carla Bley è affiancata dal grande sassofonista e compositore britannico Andy Sheppard, vincitore di numerosi Jazz Awards, ha suonato con artisti del calibro di Gil Evans, George Russell e Steve Swallow, altro componente del trio. Swallow, altro ex marito della Bley, è bassista e compositore di chiara fama, a sua volta noto per le numerose collaborazioni con musicisti di grande statura, tra cui Jimmy Giuffre, Gary Burton, Chick Corea, Stan Getz e per essere stato uno dei primi contrabbassisti jazz a passare interamente e definitivamente al basso elettrico.

AperiJazz

Rassegna collaterale a CremonaJazz 2017 In collaborazione con “Chiave di Bacco”.

Pepe Ragonese
Trio

Pepe Ragonese tromba
Pancho Ragonese pianoforte
Marco Vaggi contrabbasso

martedì 25 aprile – ore 18:30

Giuliano Ligabue
Trio

Giuliano Ligabue chitarra e voce
Stefano Caniato pianoforte
Michele Mazzoni basso

domenica 7 maggio – ore 18:30

Lara Luppi & My Gipsy Soul

Lara Luppi voce
Luciano Poli chitarra
Mauro Sereno contrabbasso

domenica 21 maggio – ore 18:30

Iguazù Acoustic
Trio

Fabio Gianni pianoforte
Marco Mistrangelo basso
Alex Battini De Barreiro batteria

sabato 27 maggio – ore 18:30